Come nasce un sistema autoritario?
Quelli che vengono storicamente definiti dittatori, un termine con la quale vengono anche definiti i presidenti in Medio Oriente fin dalla guerra in Iraq, altro non sono che sistemi di governo con sistemi politici basati su una disciplina costituzionale avente lo scopo di tenere a freno gli animi di una popolazione divisa in numerose fazioni contrapposte in un unico Paese.
I sistemi monarchici in Europa o i loro omonimi del passato come i sistemi imperiali hanno avuto la stessa funzione, in un momento in cui dopo un periodo di prosperità si entra per vari motivi in periodi più rigidi dettati dalla povertà per situazioni economiche dalle cause di vario tipo (climatiche, disordini civili ecc) il sistema politico centrale cambia all’improvviso diventando autoritario allo scopo di calmare disordini civili con mezzi non convezionali.
Ebbene quando osserviamo quello che sta accadendo oggi in un Europa divisa dal multipartitismo il risultato è che la popolazione è divisa sia nell’opinione sia nel a chi dare sostegno.
Abbiamo spesso osservato come sia tra partiti sia tra persone che sostengono tali partiti si entri molto spesso tanto in contrasto che spesso il confronto non diventa pià verbale.
Ebbene cosa succederebbe se entrassimo nuovamente in un periodo di prolungata povertà con carenza di alimenti e buste paga insostenibili?
La stessa cosa ma su scala enormemente più estesa.
Quello che la maggioranza delle persone non si chiede è:
cosa avrebbero fatto Mussolini o Stalin se fosse nato nella società attuale?La risposta sarebbe che tutti i mezzi ad alta tecnologia che influenzano la nostra vita: Samsung Galaxy, Tablet, Digitalizzazione, Social Network e Media sarebbero stati utilizzati con lo scopo di creare una vasta rete di controllo per monitorare e controllare la popolazione ricavandone inoltre un’enorme massa di dati tra i quali facciamo un elenco di quello che si può ricavare con i mezzi descritti.
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Impronte Digitali.-Codice Fiscale.-Conti Bancari.-Impronta vocale.-Foto.-La tua posizione, tramite il GPS.-I tuoi interessi-Il tuo indirizzo e-mail e la tua residenza-Il tuo settore lavorativo.-Il tuo/a partner.–
Tratti somatici di riconoscimento facciale.I social network inoltre fungono come un’enorme sistema di convoglio delle emozioni dove tutti interagiscono tramite un sistema elettronico sempre più sofisticato sfogando frustrazioni, opinioni e momenti felici che con il trascorrere del tempo vanno a creare una sempre maggiore dipendenza del web.
Dal momento che siamo in una fase di transizione estremamente rapida nello sviluppo della cosidetta Rivoluzione 4.0 possiamo aspettarci che i sistemi di catalizzazione delle nostre emozioni diventeranno sempre più sofisticati in periodi molto vicini, aumentando di conseguenza ancora di più il livello di controllo.
Non stiamo parlando del mondo fantasy di George Orwell, ma semmai di come un sistema politico sovranazionale potrebbe usare tali sistemi per contrastare i dissensi e come potrebbero cambiare le cose se la situazione politica e sociale in generale andasse degenerando.Un sistema politico che spinge molto per la Rivoluzione 4.0 e per contrastare i dissensi è l’Europa tedesca di oggi, dominata dalla politica della Germania e dell’incompetenza di Bruxelles.
La Germania spinge molto sull’automazione e sulla digitaliazzazione.
La mentalità tedesca ha anche pesantemente condizionato il sistema lavorativo e ed economico dei Paesi dell’Unione Europea e questo ha determinato al sorgere di pesanti contrasti e una crescente voce di dissenso nella maggioranza dei Paesi membri di tale unione, lo dimostra la ferma opposizione di molti Paesi dell’est Europa al ricollocamento di molti immigrati nei loro Paesi, oltre al fatto che l’Unione Europea controlla e decide quali sono i partner commerciali affidabili (nel blocco europeo) e per sue direttive i Paesi membri devono aderire a politiche decise dallo stesso Parlamento Europeo, come ad esempio imporre restrizioni economiche commerciali alla Federazione Russa al prezzo di far perdere notevoli guadagni ai Paesi stessi.
Neanche due anni di guerra commerciale e diplomatica tra Ue e Russia sono costati all’Italia 3,6 miliardi di euro di export andato in fumo. E’ questo, secondo il conteggio della Cgia di Mestre, l’effetto delle sanzioni economiche che l’Ue ha introdotto nel 2014 verso Mosca (prima a luglio, poi rafforzate a settembre), a seguito della crisi politico-militare con l’Ucraina, che poi hanno portato all’embargo di reazione da parte della Russia (da agosto). “L’export italiano verso la federazione russa, infatti, è passato dai 10,7 miliardi del 2013 ai 7,1 miliardi di euro del 2015 (-34 per cento)”, dice l’ufficio studi dell’associazione di Mestre.Come se non bastasse l’Unione Europea ha decretato nuove misure per i Paesi che vogliono aderire al blocco europeo, in particolar modo per la Serbia.
Il riconoscimento dell’indipendenza della repubblica del Kosovo e l’introduzione di sanzioni contro la Russia saranno le condizioni d’ingresso della Serbia tra i membri dell’Unione Europea, ha detto al canale della tv nazionale RTS il presidente Tomislav Nikolic.
Il capo di Stato della Serbia ha sottolineato che durante una delle visite precedenti a Belgrado del commissario per la politica di vicinato e di allargamento dell’UE, Johannes Hahn, parlando con lui durante una conferenza stampa congiunta, ha elaborato le condizioni dell’integrazione europea.
“Il signor Hahn mi ha detto che non si procede senza un accordo sul Kosovo e Metochja, il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo. Ha anche detto che senza collaborazione in politica estera non saremo in grado di diventare membro dell’Unione Europea” ha detto Nikolic.
“Sono state introdotte le sanzioni contro la Russia, non abbiamo partecipato e avremmo dovuto partecipare, se fossimo stati membri dell’Unione Europea. Contro queste due condizioni, come ho detto prima, molti in Serbia hanno protestato dicendo che non ne hanno sentito parlare prima, ma si tratta di condizioni di cui sentirete parlare domani” ha sottolineato il capo dello stato. Il presidente della Serbia ha detto che i requisiti non sono ancora diventati posizione ufficiale dell’Unione Europea ma “c’è il presagio che per i parlamenti di molti paesi, tra cui il parlamento tedesco, per confermare la nostra adesione, avranno un ruolo fondamentale”.
Risulta alla luce dei fatti che quelle che vengono denominate condizioni per un Paese di aderire ad un blocco economico, altro non risultano che essere dei ricatti da parte dei politici tedeschi di tale blocco che vogliono non solo espandere l’influenza dell’Unione Europea verso l’Europa dell’est e sottrarre possibili Paesi sostenitori economici alla Russia, ma chiaramente ridurre la dipendenza dei Paesi membri dell’Unione Europea dal commercio con la Russia e sostituirlo con quello della Germania.
Il fatto che i politici europei continuino a imporre tali poltiche isolazioniste e restrittive al loro stesso blocco economico, denota chiaramente che non sono coscienti della crisi di credibilità che sta rallentando l’Europa, specialmente in un momento in cui i partiti nazionalisti dalla Francia di Marine Le Pen all’Olanda di Geert Wilders stanno guadagnando solidi consensi in tutto il territorio europeo.
Lo scacco matto tuttavia arriverebbe dal fatto che un’Europa a maggioranza nazionalista, potrebbe subire da un cambiamento di regia all’interno della Comissione Europea, vale a dire la possibilità che in caso perdesse le elezioni in Germania, Angela Merkel possa in seguito all’incompetente Claude Junker, il prossimo futuro Presidente della Comissione Europea.
In questo caso si avrebbe un potere politico sovranazionale ancora maggiore di quello che già la Germania possiede all’interno dell’Europa, dove le linee intransigenti dell’attuale Cancelliere tedesco potrebbero rendere impossibile a qualunque Paese membro di sciogliersi dal blocco economico europeo come ha già fatto l’Inghilterra.
Le affermazioni di Angela Merkel sulla cosidetta “Europa a due velocità” sono un’affermazione molto grave in quanto permetterebbe all’Europa di suddividersi in due categorie: una classe di Paesi ricchi come la Germania di dominare l’Europa con riforme e controlli fin oltre i confini territoriali del blocco economico; una seconda classe di Paesi impoveriti economicamente da riforme che impongono tasse più pesanti, debito pubblico insostenibile e una drammatica deindustrializzazione come sta avvenendo in: Italia, Grecia, Spagna, Portogallo ecc.
Normalmente tali cambiamenti avvengono con il contagocce in quanto si fanno una sequenza di cambiamenti con modalità tanto lente che la maggior parte della popolazione non se ne accorge.
Le basi per la creazione di un tale sistema di regime già esistono in modo consoldato:
1) I media come negli Stati Uniti sono influenzati da partiti di opposizione di sinistra, di conseguenza metà dell’informazione con la quale la popolazione convive è rielaborata con lo scopo di condizionare i punti di vista e guardare in modo critico i movimenti nazionalisti con false etichette come: fascisti, neonazisti, estrema destra, populisti ecc.
2) Paesi come la Russia alternativi all’Unione Europea vengono classificati come “non-democratici” arrivando così a parlare di riforme contro la libertà di stampa, la tutela delle minoranze, omicidi di stato e aggiungendo descrizioni che il più delle volte non trovano conferme nei dati reali.
Così facendo si parla di una ipotetica minaccia dalla Russia spingendo così gli europei a entrare in conflitto con un popolo che non ha alcun interesse a fare la guerra all’Europa.
3) La massiccia presenza di reti islamiste radicatesi all’interno dell’Europa a causa dei flussi migratori può essere usata come pretesto per attuare politiche militari per aumentare il livello di controllo all’interno del territorio europeo e in special modo politiche per la sicurezza ancora più restrittive, limitando così la libertà della popolazione europea in alcuni settori della vita privata.
Così facendo la Germania potrebbe nuovamente usare il blocco economico del territorio europeo non solo per diventarne il Paese economicamente dominante ma per trasformarlo in una sua area di influenza geopolitica come sta già succedendo da parte di altre Grandi Potenze in tutto il mondo.
-La Turchia di Erdogan sta espandendo la sua area di influenza in tutti i territori della Primavera Araba, vale a dire in tutti i territori dell’ex Impero Ottomano.
-L’Inghilterra dopo il successo della Brexit sta riallacciando i rapporti con tutte le ex colonie inglesi e i Paesi del Commowealth, vale a dire il vecchio Impero Britannico, e si sta aprendo la strada a trattative per la creazione di un’area di libera circolazione e stretta cooperazione militare-economica con Australia, Nuova Zelanda e Canada in un futuro blocco economico denominato C.A.NZ.UK.
Sarebbe stato strano aspettarsi che anche la Germania visti i tempi non volesse anche la sua parte in questi cambiamenti.